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Caucaso - News e Commenti - TOPIC UFFICIALE


Ospite intruder

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TBILISI - Si riaccendono le tensioni fra Georgia e Mosca: Tbilisi accusa la Russia di aver tentato un colpo di Stato in Georgia alla vigilia delle esercitazioni della Nato nel Paese, che inizieranno domani. Un battaglione, infatti, si è ammutinato nella base militare di Mukhrovani. "Il battaglione ha annunciato che non obbedirà ai comandi", ha detto il ministro della Difesa georgiano, David Sikharulidze, al canale televisivo Rustavi-2, attribuendo l'ammutinamento ad un "tentativo di golpe ordito da Mosca". Secondo quanto riferisce la Bbc, l'obiettivo ultimo era l'assassinio del presidente Mikhail Saakashvili. Il governo russo da parte sua nega ogni coinvolgimento e definisce, secondo quanto riporta la Itar Tass, le accuse che arrivano da Tbilisi come "il delirio e l'agonia del regime di Saakashivili".

 

La Difesa georgiana ha annunciato di aver fatto arrestare i comandanti insorti, accusati di "aver preso soldi dalla Russia", e di aver rinchiuso i soldati nella caserma. "La situazione è sotto controllo, la ribellione è stata isolata" ha detto il presidente Saakashvili, che ha raggiunto la base. Secondo il ministro dell'Interno, la ribellione è rientrata ed è tornata la calma. In mattinata, una trentina di blindati erano stati visti muovere dalla capitale georgiana verso la base militare dove è avvenuto l'ammutinamento. I giornalisti sono stati bloccati dalla polizia a diversi chilometri dalla base Mukhrovani.

 

La Nato lancerà questa settimana in Georgia una serie di esercitazioni militari che dureranno un mese, e che la Russia ha già definito una "flessione di muscoli" da parte dell'Alleanza atlantica, nove mesi dopo che Russia e Georgia hanno combattuto una guerra-lampo per la repubblica secessionista dell'Ossezia del sud.

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/e...ia/georgia.html

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Ospite intruder
I sovietici (o russi che dir si voglia!),

 

 

Mon dieu, che cattivo gusto m'sieur Picpus, i sovietici... lei parla da vero imperialista giudoplutomassonico.

 

Ecco l'ansa di poco fa:

 

Il ministero degli interni georgiano ha detto che tra gli obbiettivi del tentato golpe c'era anche l'assassinio del presidente Saakhashvili.Lo riferiscono le agenzie russe. Tra gli organizzatori del complotto - si e' appreso - uno e' stato arrestato mentre due sono ancora ricercati. Il ministero degli interni georgiano ha anche diffuso informazioni sulle confessioni di uno degli ufficiali fermati per la rivolta nella base di Mukhrovani, che sarebbero stati intenzionati a marciare sulla capitale.

 

 

Il Pentagono ritiene che la rivolta nella base militare georgiana sia 'un incidente isolato', ha detto un portavoce della Difesa. Ma gli Stati Uniti continuano a seguire con attenzione l'evolversi della situazione in Caucaso.Intanto l'Armenia, principale alleato della Russia nel Caucaso,rinuncia a partecipare alle manovre Nato che inizieranno mercoledi' in Georgia. Le esercitazioni erano state duramente criticate da Mosca, che ne aveva chiesto il rinvio definendole una 'provocazione'.

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In ogni caso S. ha i giorni contati, prima di pensare a piani di militari golpisti c'è da considerare che non ha più l'appoggio popolare (e direi pure a ragione visto la s*******a che ha fatto).

Peccato solo che la Georgia rientrerà di filato nel giogo russo.

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In ogni caso S. ha i giorni contati, prima di pensare a piani di militari golpisti c'è da considerare che non ha più l'appoggio popolare (e direi pure a ragione visto la s*******a che ha fatto).

Peccato solo che la Georgia rientrerà di filato nel giogo russo.

Sulla mancanza di appoggio popolare a Sakaashvili, in misura tale da poter determinare la sua caduta, ci andrei piano ed ancor di più non credo che la Georgia possa mai rientrare nell'orbita russa, sia per motivi nazionalistici di fondo, sia per la presenza dell'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan che unisce le 3 nazioni filoccidentali del Caucaso (Azerbaijan-Georgia-Turchia), nonché del futuro gasdotto. Sull'importanza, in particolare del detto futuro gasdotto "Nabucco", vedi il precedente mio post n° 74.

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Questa sì che è una bella notizia, per l'Europa e per le nazioni del Caucaso ed una brutta, per il nuovo Stalin!

 

 

L’UE per una rete del gas alternativa alla Russia.

 

 

Eccovi il link all'articolo (testo + video):

 

http://it.euronews.net/2009/05/08/l-ue-per...va-alla-russia/

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Beh sugli armeni avrà senz'altro un grosso ascendente diplomatico...

Sai, nello scacchiere in argomento, tutti hanno, più o meno, bisogno di tutti!

 

Ergo, tutti amici (pronti al voltafaccia) o, meglio dire, tutti nemici l'un l'altro!

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Ospite intruder

ansa: Un attentato suicida ha causato la morte di almeno due poliziotti e del kamikaze che si e' fatto esplodere a Grozny, capitale della Cecenia. L'attentato e' avvenuto davanti all'edificio del ministero degli interni. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass citando esponenti della polizia locale

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Dal sito ufficiale della Nato, eccovi il link ad un articolo, con notizie e foto, sull'esercitazione dell'Alleanza Atlantica in corso in Georgia (iniziata l'11 maggio, terminerà il 2 giugno):

 

http://www.nato.int/cc-land-madrid/exercis...ancer_2009.html

 

 

L'esercitazione in argomento è condotta dall'"Allied Land Component Command Headquarters Madrid" ed ha come "exercise co-director" (OCE) (vedasi didascalia della quarta foto dall'alto) il Generale di Brigata italiano, Giovanni Savarese, Sottocapo di Stato Maggiore operativo, del Comando Nato in questione ( http://www.nato.int/cc-land-madrid/biograp...cl_dcos_ops.htm ).

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Mah, secondo me- con le informazioni per forza di cose frammentarie che ho- la presenza di forze italiane nell'esercitazione che parrebbe mirata CONTRO Putin, alleatissimo di Berlusconi, sembrerebbe fonte di imbarazzo. non si può tenere il piede in due scarp contemporaneamente, non si può essere alleati/amici di uno contro cui si sta facendo una esercitazione di conflitto anche abbatanza esplicita. E magari in un giorno non lontano contro cui avviare un embargo- difficile- o una prova di forza come nel 2008

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Mah, secondo me- con le informazioni per forza di cose frammentarie che ho- la presenza di forze italiane nell'esercitazione che parrebbe mirata CONTRO Putin, alleatissimo di Berlusconi, sembrerebbe fonte di imbarazzo. non si può tenere il piede in due scarp contemporaneamente, non si può essere alleati/amici di uno contro cui si sta facendo una esercitazione di conflitto anche abbatanza esplicita. E magari in un giorno non lontano contro cui avviare un embargo- difficile- o una prova di forza come nel 2008

Riporto il 3° capoverso dell'articolo che ho linkato:

 

" ... Along with 9 NATO Countries (Albania, Canada, Croatia, Greece, Hungary, Spain, Turkey, United Kingdom and the United States) also 5 PfP nations (Azerbaijan, Bosnia-Herzegovina, FYROM1, Georgia and Ukraine) are taking part in the Exercise. ... ".

 

Come vedi tra le nazioni che prendono parte all'esercitazione, non c'è l'Italia (come non vi sono, anche altre nazioni della Nato), probabilmente perché non era previsto, sin dall'inizio, che vi partecipasse e non per i motivi da te indicati, che non possono essere presi in alcuna considerazione, dato che si tratta, in ogni caso, di un'esercitazione della Nato e non dei singoli paesi, membri dell'Alleanza, che vi partecipano.

 

Si spiega così anche la presenza dell'ufficiale italiano indicato, trattandosi di un ufficiale dello Staff del Comando Nato indicato.

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Posto qui una notizia relativa alla Turchia (siamo comunque in zona).

 

 

Grande manifestazione ad Ankara, a difesa della laicità dello stato turco.

 

 

Eccovi il link ad un articolo (testo + video):

 

http://it.euronews.net/2009/05/17/turchia-...lo-stato-laico/

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Secondo un'agenzia di stampa (credo la nuova tass) Medved ha espresso "preoccupazione" per le recenti esercitazioni congiunte Georgoa-NATO -fose perch si sono rivelate molto efficaci?- e Berlusconi ha aggiunto di essere d'accordo e di volere tornare all'accordo del 2002 , ovvero in pratica ha criticato queste esercitazioni.

Secondo me non so fino a quando Putin e l'Occidente/NATO saranno "dalla stessa parte", penso che cercare di essere amici di entrambi possa diventare un esercizio di equilibrismo estremo; forse Mc Cain quando usava toni molto duri su Putin e invitava a mostrare i muscoli non aveva tutti i torti. Spero che l'amm Obama coniughi moderazion verbale con durezza nei fatti

Modificato da Simone
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fose perch si sono rivelate molto efficaci?-

 

No, perchè sono nel suo orto di casa dove la NATO non dovrebbe stare.

Capirai quanta preoccupazione possono dargli 1000 soldati che si esercitano, esattamente come i 10 missili antibalistici in polonia.

E' una questione di aree d'influenza.

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No, perchè sono nel suo orto di casa dove la NATO non dovrebbe stare.

Capirai quanta preoccupazione possono dargli 1000 soldati che si esercitano, esattamente come i 10 missili antibalistici in polonia.

E' una questione di aree d'influenza.

Dominus, mi permetto di correggerti: preteso e/o presunto, orto di casa!!!

 

Peraltro, la teoria delle zone d'influenza poteva ancora ancora essere accettata quando c'erano il Patto di Varsavia e l'URSS e discendeva dalla conferenza di Yalta, che aveva annoverato l'URSS stessa tra le potenze vincitrici della 2^ guerra mondiale.

 

In seguito c'è stata, però, la 3^ (fredda) guerra mondiale, che ha visto soccombere rovinosamente ed implodere in mille pezzi l'Unione Sovietica; chiedo, che titolo ha (al di là del gas, di cui, comunque, non detiene il monopolio planetario), uno (la Russia) di questi mille pezzi, per reclamare ancora una sua zona d'influenza?!?!?!

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  • 2 settimane dopo...

Magari conosciamolo meglio, il presidente georgiano Mikheil Saakashvili di cui, a mio avviso, spesso si parla senza cognizione di causa (magistrale l'ultima frase!).

 

Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/saakas...ssia%22.0072372

 

riporto:

 

 

Leader rivoluzionario

 

Saakashvili deluso dall'Occidente:

"Ha paura della Russia"

 

di Stefano Magni

 

30 Maggio 2009

 

 

Mikheil Saakashvili, presidente della Georgia, sta subendo attacchi su tutti i fronti. Benché vittima dell’aggressione russa (la prima invasione di uno Stato europeo dalla II Guerra Mondiale), molti, anche in Europa, pensano che il responsabile sia lui, con il suo improvviso attacco alla separatista Ossezia del Sud. Il premier russo Vladimir Putin lo definisce come un “nuovo Saddam Hussein”. L’opposizione georgiana, dal 2007, lo accusa di aver ricreato quel regime autoritario che egli stesso demolì con la Rivoluzione delle Rose nel 2003. Le organizzazioni per i diritti umani gli rimproverano lo stato d’emergenza imposto nel novembre 2007 contro l’opposizione e l’oscuramento della Tv Imedi. Giovedì 28, mentre in Georgia dilagavano le manifestazioni contro di lui, Saakashvili era a Roma, in Campidoglio. Per parlare di se stesso, per mostrare al pubblico la sua storia personale e le sue idee, condensate del nuovo libro-intervista "Io vi parlo di libertà" (edito da Spirali e scritto con Raphael Glucksman, figlio del noto filosofo André) e smentire molte delle voci che circolano sulle sue scelte di guerra e di pace.

 

Prima di tutto, va detto che non ha nulla del “Saddam Hussein del Caucaso”. Saakashvili è un giovane uomo dall’aria sincera, dai modi affabili, sempre sorridente e pronto a rispondere ad ogni domanda dal pubblico. “L’Unione Sovietica è finita. Vi sbagliate se state pensando che adesso mi metta a fare 5 ore di comizio sul mio libro. Lo introdurrò giusto per cinque minuti, poi sono pronto a parlarne con voi”, esordisce al Campidoglio. Il giorno dopo, a Milano, si è messo ancora a disposizione del pubblico del Corriere della Sera per una videochat in diretta, per rispondere alle domande dei lettori. D’altra parte, dopo la Rivoluzione delle Rose del 2003, con cui aveva rovesciato il regime post-comunista di Eduard Shevardnadze, aveva dichiarato chiaro e tondo: “lo Stato è servitore del popolo, non il suo padrone. I regimi devono iniziare ad aver paura del giudizio popolare”.

 

Il suo carattere di leader rivoluzionario è rimasto intonso. E si è formato già ai tempi dell’Urss, quando leggeva quel poco di stampa occidentale che gli capitava sottomano, i samizdat di dissidenti quali Sakharov, Bukovskij e Solzhenitzin, che tuttora considera suoi maestri. “L’Occidente simboleggiava per noi la libertà e la ricchezza, tutto quello che ci era negato nella vita quotidiana. Avevamo talmente perso la fiducia nella propaganda sovietica, da invertire tutto quello che dicevano del mondo esterno. Quel che pensavamo dell’Occidente era certamente un’immagine idilliaca, molto ingenua, che farà sorridere un cittadino francese o americano. Immaginavamo un mondo senza restrizioni, senza controlli di polizia, senza code nei negozi, con i supermercati pieni di merci. E soprattutto: senza Kgb”. La natura e la spinta ideale della carriera politica di Saakashvili parte tutta da questa dichiarazione d’amore per un Occidente negato. Giovane dissidente perseguitato dal Kgb, poi studente di legge e avvocato a New York, infine politico georgiano e guida della rivoluzione contro il governo post-comunista dell’ex ministro degli esteri sovietico Eduard Shevardnadze, non si vedono grosse contraddizioni nella carriera politica di Saakashvili, contrariamente a molti altri leader politici e oligarchi che sono passati direttamente dal comunismo al capitalismo e poi al nazionalismo senza soluzione di continuità.

 

“La classe politica postsovietica non si fonda su divisioni politiche o ideologiche” – dice dei suoi avversari – “Non ci sono da una parte i socialisti e dall’altra i liberisti, da una parte i riformatori e dall’altra i conservatori, bensì un magma di relazioni e di clan da cui emerge un leader la cui principale qualità sta nel non mettere troppo a repentaglio equilibri, abitudini e patrimoni”. Saakashvili, licenziando l’intero corpo di polizia all’indomani della Rivoluzione delle Rose e mandando a spasso più di 100mila funzionari, ha voluto una rottura totale con questo sistema. Gli rimproverano, anzi, di essere stato troppo aggressivo con le riforme e l’opposizione, per sua stessa ammissione, ha gonfiato le sue fila con chi è stato staccato dalla mammella dello Stato. Non rimpiange quelle mosse. “Oggi siamo l’unica repubblica ex sovietica ad avere un calo di corruzione” - ci spiega - “Nel nostro Stato non c’è alcun funzionario che abbia un passato nell’apparato dell’Urss. Abbiamo promosso i giovani, quelli della generazione post-sovietica e quelli post-post-sovietici, che sono nati dopo la caduta dell’Urss e sono ancora più liberi da quella gabbia mentale”.

 

I dati economici gli danno ragione. I rating internazionali dimostrano una crescita senza eguali fra le altre repubbliche ex sovietiche (Paesi baltici a parte), nonostante il lungo embargo sulle merci imposto dalla Russia, iniziato nel 2006. Saakashvili risponde anche dei metodi con cui queste riforme sono state condotte e che sono tuttora oggetto di critiche in Occidente. Il presidente difende la sua scelta di aver oscurato Imedi Tv, vicina all’opposizione, affermando che fosse uno strumento gestito dall’oligarca Badri Patarkachishvili per organizzare un putsch contro il suo governo. Ma sull’opposizione e sulle manifestazioni (sia quelle del 2007 che le attuali) non ha nulla da obiettare. “Sono un buon segno” - ci spiega - “Vuol dire che stiamo diventando una vera democrazia. E come in tutte le vere democrazie l’opposizione scende in piazza a protestare. Sono contento di aver vinto le elezioni (del 2008, ndr) con un 53% e non con i risultati plebiscitari di un Putin o di un Saddam”.

 

Per quanto riguarda la guerra con la Russia, Saakashvili è convinto, deciso e documentato, quando afferma che: “L’invasione è iniziata ben prima dell’8 agosto”, cioè prima dell’attacco georgiano contro i separatisti dell’Ossezia del Sud. Le unità russe della 58ma armata stavano già attraversando il valico di Roki ed entrando nel Paese prima che le brigate georgiane si muovessero. La Georgia non era preparata a una guerra, ammette candidamente il suo presidente: le unità migliori erano in Iraq, lui stesso e il ministro della Difesa erano in vacanza fino ad una settimana prima. L’avanzata georgiana su Tskhinvali, capitale dell’Ossezia del Sud, fu ordinata dopo una settimana di bombardamenti sui villaggi georgiani: “I profughi mi rimproverano ancora adesso di essere intervenuto troppo tardi”, afferma Saakashvili nel suo libro-intervista. E’ questo il contesto in cui è scattata la “reazione” russa.

 

La Georgia ha corso realmente il rischio di essere annientata. Saakashvili è grato soprattutto a Nicolas Sarkozy (allora presidente di turno dell’Ue) per la sua salvezza: “Non ha atteso una posizione comune dei 27 Paesi dell’Ue per venire a Mosca e a Tbilisi. Infatti – potrà confermarlo lui stesso – in quel momento l’obiettivo di Putin era chiaramente la nostra distruzione”. E torna, in questo caso, il miraggio dell’Occidente, del quale però l’ex dissidente Saakashvili si dice in parte deluso. Deluso dal mancato appoggio americano alla rivoluzione delle Rose: contrariamente a una leggenda metropolitana molto diffusa, gli Usa hanno cercato un compromesso con il governo Shevardnadze fino all’ultimo. La Germania, che vendeva armi alla Georgia, ha interrotto questo rapporto dopo la Rivoluzione. Il tutto nell’ottica di “non offendere la Russia”. E’ un “vecchio” vizio dell’Occidente dopo la fine dell’impero sovietico: “Finita la Guerra Fredda, gli occidentali hanno avuto una sola idea in testa: scusarsi di avere battuto l’Urss”.

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In molti, nel mondo, pensano che Putin ed il suo gruppo di fedelissimi abbiano idee "molto ambiziose" , forse troppo, che sia molto spregiudicato, e che vista la ancora giovane età, la sua storia personale e tanti altri fattori, abbia progetti a lungo termine non propriamente edificanti. In breve, che voglia giocare alla tattica del salame mangiandosi fetta a fetta tutto quello che riuscirà a prendersi, se prima non sarà limitato.

Massio rispetto per tutti, ma se Saddam Hussein era considerato pericoloso per il mondo, a maggior ragione dovrebbe esserlo Vladimir Putin- se queste ricostruzioni sono veritiere...

Un'altro fatto che desta preoccupazione è che mentre l'URSS aveva "pochi agganci" al di fuori del suo impero- dove a dirla tutta non era molto amata- Putin è riuscito a intessere buone relazioni con l'Italia (in particolar modo con Berlusconi in persona) oltre che con uomini politici influenti in tutta Europa, forse Gran Bretagna esclusa

Secondo me, ma è una mia opinione che si basa su ricostruzioni per forza di cose frammentarie, la Russia di oggi è politicamente molto più temibile dell'URSS anni '80, penso che qualcosa debba essere fatto per uscire da questa "posizione di sottomissione" che poco a poco si sta instaurando. e credo che tutti nella NATO debbano essere "richiamati all'ordine", non mi sembra giusto che nelle esercitazioni di cui sopra qualcuno ha partecipato e qualcuno no, non si è dato un messaggio di unità.

Modificato da Simone
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E' un ex agente del KGB, molto intelligente ed ambizioso. Purtroppo ha intuito che l'Europa è poco unita e ancora meno propensa a sostenere prove di forza (cosa per altro comprensibile, penso) e se gli si lascia un dito, secondo me, si prende tutto un braccio.

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